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1973 - l'anno del Cannibale, di Marco Pastonesi.

  Quando gli domandarono chi fosse il migliore tra Fausto Coppi e Eddy Merckx Bruno Raschi, cantore del ciclismo e firma della Gazzetta dello Sport, detto il “divino” se la cavΓ² con saggezza, diplomazia e un’eleganza appunto divina: π‘ͺπ’π’‘π’‘π’Š π’Šπ’ π’‘π’Šπ’–̀ π’ˆπ’“π’‚π’π’…π’†, π‘΄π’†π’“π’„π’Œπ’™ π’Šπ’ π’‘π’Šπ’–̀ 𝒇𝒐𝒓𝒕𝒆.  525 vittorie in due anni da dilettante e 14 da professionista, un primato pazzesco quello di Eddy Merckx, un tetto irraggiungibile, una cifra ineguagliabile perchΓ© Merckx correva sempre per vincere ed essendo il piΓΉ forte gli capitava spesso di vincere. Vinceva le gare a tappe e in linea, le classiche e i circuiti, in salita e a cronometro, in volata e in fuga, per millimetri e per minuti. Obbediva a un solo verbo, concepiva una sola strategia, faceva solo quello che sentiva e sentiva solo una necessitΓ , anzi una urgenza, anzi un dovere un imperativo: “attaccare” e cosΓ¬ vinse tutto e piΓΉ volte tanto che sarebbe piΓΉ semplice specificare soltanto quello che non ha mai vi...

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