Incontro con l'Artista

Per la VI edizione de Il Bicicletterario – gran galà, abbiamo messo in premio una bellissima illustrazione realizzata e autografata da un artista dall’indiscusso talento e creatività: Massimiliano Frezzato, in arte Max Frezz, uno dei più apprezzati fumettisti/illustratori italiani. Le opere, saranno riprodotte in stampe numerate di alta qualità, in numero limitato di copie, gioielli unici da esporre con orgoglio.

 



Per conoscerlo meglio, prima di andare a trovarlo dove vive con la famiglia a Montepulciano, abbiamo improvvisato una piccola intervista telefonica che ha avuto un esito davvero interessante quanto divertente, ve la riportiamo:

 

1. Come è nata la tua passione per il disegno e le arti visive?

- Perché ero uno sfigato che non andava mai giù in piazza a giocare.

 

2. Come e quando sei entrato profondamente e professionalmente in questo mondo?

- Profondamente diciamo che quando c’è stato  I custodi del Maser che era una serie che mi ha fatto vivere più o meno tutti quanti gli aspetti di questo mondo, però sono entrato forse un po’ troppo profondamente, infatti mi ha rotto un po’ i coglioni se dev’esser sincero. Professionalmente, il primo lavoro l’ho pubblicato che avevo diciassette anni, su Cimoc della Norma Editorial, una storia autoconclusiva che avevano pubblicato in Spagna... avevo diciassette anni, quindi era il 1980 ma prima ancora di Cimoc, pochi mesi prima, mi aveva chiamato Stefano Trentini, che aveva una fanzine che si chiamava Nuvola Bianca, in Italia, e che aveva avuto l’onore di scoprire Carlatti, Palumbo altra gente… era un tipo lungimirante, però lui mi pubblicava gratis… il primo a pagarmi fu Martinez con Cimoc.

 

3. Qual è la differenza tra illustrazioni, fumetto?

- Semplice, l’illustrazione ti racconta una storia con un solo disegno, mentre il fumetto e molto più impegnativo, ti devi fare un culo della madonna.

Fatto sta che l’illustrazione è un modo molto più sintetico per raccontare un pensiero o un concetto,   ed è, oggi come oggi, il mio modo preferito di raccontare perché non c’ho più la voglia né le energie di far fumetti.

 

4. Quali sono le tue fonti d'ispirazione, sia a livello di artisti che concettualmente?

- Beh, è facile e le trovi abbastanza facilmente tra le mie opere, ci sono i due più grandi che sono Moebius e Miyazaki per come la vedo io, poi però ci sono tantissimi altri grandi… c’è tantissima roba.

 

5. Nel tuo lavoro dimostri di avere molta versatilità, ma c'è uno stile nel quale ti riconosci di più?

- Minkia, magari, non l’ho ancora trovato, lo sto ancora cercando… alla fine la versatilità mi riesce più facile, mi fa sentire più libero! In realtà non riuscirei a fare le stesse cose 2 volte con lo stesso stile, ad esempio I Custodi del Maser li ho disegnati ogni volta con uno stile differente, quindi credo che questa versatilità sia dovuta più ad un fattore psicologico che devo avere e ancora mi devono diagnosticare.

 

6. A quale progetto stai lavorando ora? Hai progetti per il futuro?

- Voglio costruire un tavolo in giardino, importantissimo. Devo ristrutturare il calcio balilla così da poter sfidare i miei amici. Poi dipingo, vivo tranquillo la mia vita con mia moglie e mia figlia… Nel frattempo sto facendo illustrazioni e quadri, perlopiù quadri in acrilico, olio, roba che mi tiene impegnato anche un mese e che poi quando mi rompo la sfanculo.

 

7. Qual è il tuo rapporto con la bicicletta?

- Fikissimo, minkia, finchè io vivevo a Torino ci giravo 360 giorni l’anno, i 5 che non giravo è perché stavo al mare, quando son venuto a vivere qui in Toscana non ho potuto più girarci perché qui è impossibile andarci, perché la Toscana è fintamente dolce e quindi c’era troppo da farsi il culo,

però fratello, l’anno scorso mi son comprato una e-bike e ed è una svolta, mi son fatto 700 Km e li ho festeggiati la scorsa settimana quando l’ho ritirata fuori, quindi 700 Km in una stagione.

Secondo me dovrebbero andare tutti in bici.

Mi facevo via Garibaldi senza mani da piazza Statuto a Piazza Castello, chi conosce Torino sa che cazzo vuol dire. Un paio di volte sono dovuto anche scappare dai vigili. Sono un vecchio professionista della bici, non di quelli endurance, di quelli che si fanno il culo, ma di quelli sciolti che girano tutta la città, tutto l’anno anche a far la spesa in bici. Infatti il tema che mi avete assegnato mi è piaciuto molto, sono io quello raffigurato.

 

8. Cosa hai pensato quando ti abbiamo chiesto di disegnare per noi? Cosa pensi della nostra iniziativa?

- Penso che siete dei Grandi paraculo perché avete messo insieme un bel tema e un bel modo di comunicarlo, (però siete eleganti perché comunque non avanzate delle richieste troppo esose…); mi piace molto l’iniziativa, tant’è vero che di questi disegni ne avevo preparati tre prima di fare quello che Vi ho mandato, però mi sono andato a vedere le illustrazioni delle edizioni precedenti e ho scelto la meno banale o comunque la più originale, l’ho preso seriamente il lavoro che mi avete commissionato, cosa che di solito con le Commission non faccio così seriamente… poi mi sono divertito, è stato figo, ho fatto un disegno per un concorso letterario che è figo perché comunque il mio trip era quello che pigliavo, intorno ai 16/17 anni in adolescenza mi pigliavo il walkman, un libro e la bici e mi facevo tutta via Garibaldi, arrivavo al centro sul lungo Po, mi facevo tutto il Po, andavo al Valentino e andavo nel posto più lontano da tutti a leggere. Mi son letto tutto il quarto/quinto libro di Asimov del ciclo della fondazione , quindi andavo in bici ascoltando la musica poi mi sedevo in mezzo ad un prato a guardare il fiume e leggevo Asimov, questo è il mio rapporto con la bici, il mio ricordo della bici.

 

9. Un augurio a tutti i partecipanti passati presenti e futuri del Bicicletterario:

- Vi auguro di non andar mai a sbattere contro un pipistrello.

 





Ringraziamo per le foto il nostro caro amico Giordano Cioli


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