Il Ponte 'Real Ferdinando' sul fiume Garigliano

Foto: @ Luca De Siena
"Convien ora da quel sito veder la magnifica mostra, che fa di se il nuovo ponte librato come in aria sul fiume, nel bel mezzo di vasta pianura. Tu scopri da una parte colline e monti, che pittorescamente e svariatamente sì prolungano fin dove giunge lo sguardo; dall’altra un mare sfogato ed azzurro, che alle grigie torri di Gaeta fa specchio. Byron lo avrebbe detto il Ponte delle Fate. E perchè poi non manchi vita e movimento alla scena ci ha un andare, un venire, uno scontrarsi continuo di carrozze, di carri, di barche, d’uomini, di donne spesso con abbigliamenti e foggia bizzarri e capricciosi de’ contadi prossimani; e tutto questo sotto il più lucido cielo del mondo, e in mezzo alle memorie sublimi di tanti fatti gloriosi!"

(Estratto di una lunga descrizione del ponte di ferro sul Garigliano, inserita negli Annali Civili 1933 e segnata G.** F.** - fonte: www.comitatoluigigiura.it)


È qui, al Ponte 'Real Ferdinando' sul fiume Garigliano, che i partecipanti a La Marittima incontreranno il primo ristoro: proprio sul confine tra Lazio e Campania, di fronte - tra l'altro - all'importamnte area archeologica dell'antica città romana di Minturnae, dove si può passeggiare su un bel tratto di basolato dell'Appia Antica e ammirare il maestoso Teatro Romano.
Il 'Real Ferdinando' è un capolavoro ingegneristico che rappresenta molto di più di ciò che conosciamo e sicuramente di ciò che vediamo. Un’autentica meraviglia che abbiamo la fortuna di ospitare sul nostro territorio.

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L’Ing. Luigi Giura è stato un autentico genio del suo tempo: fu lui a realizzare, nel 1832, il “Real Ferdinando”, primo ponte sospeso a catene di ferro dell’Europa continentale. Un progetto straordinario, definito impossibile dalla stampa inglese dell’epoca, ma che puntualmente fu portato a compimento.

Nonostante la parziale distruzione, nel 1943, ad opera dei tedeschi, in ritirata dalla Linea Gustav, l’impalcato fu in seguito ricostruito, salvando gran parte dei materiali originari. Rimasero intatte le sue colonne mentre le strutture di ritenuta furono recuperate. Possiamo pertanto ammirarlo e apprezzarlo in tutta la sua bellezza e magnificenza, e negli elementi originali, così come li aveva realizzati il Giura, in un periodo storico in cui costruire ponti sospesi in ferro era un po’ una “frontiera” da superare: testimonianza dello stadio avanzato della scienza ingegneristica nonché della lungimiranza dei sovrani nel Regno delle due Sicilie, considerato dalla storiografia mainstream contemporanea come arretrato e semifeudale.

L’area su cui insiste la mirabile opera è oggi sotto la competenza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti, che ha siglato un Protocollo d’Intesa con il Comitato Luigi Giura, il quale si occupa della promozione del sito, della ricerca e divulgazione di informazioni riguardanti il Ponte ‘Real Ferdinando’ e il suo ideatore, Luigi Giura, nonché dell’apertura al pubblico e delle visite guidate che vi hanno luogo: una missione che porterà alla scoperta delle pieghe di una storia in buona parte ancora da raccontare…

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