Percorso Marica - 38,8 km

"Antica divinità italica, il cui culto è particolarmente localizzato alla foce del Garigliano presso Minturno. Ivi sorgeva un bosco sacro, da cui era vietata l'asportazione di qualunque oggetto vi fosse, o vi si fosse introdotto..."

 

Si parla di Marìca, antica ninfa venerata dalle popolazioni aurunche in epoca pre-romana, cui è ispirato il nome del percorso corto de La Marittima. A lei è riferito in particolare il culto delle acque, di origini antichissime, addirittura etrusco-campane.

Il percorso Marica condivide la partenza con gli altri percorsi e l'arrivo con il lungo (Gareliano - 66 km), ma conta 26 km in meno, arrivando fino a 40 km totali.

Dall'Arena Mallozzi si percorreranno tre chilometri di lungomare, in direzione del promontorio di Monte D'Argento per poi proseguire, aggirandolo, nella vale del fiume Garigliano fino a raggiungerne il corso, dopo aver incontrato anche un breve tratto di sterrato.
Risalendolo, a 8 chilometri dalla partenza, si incontra il primo ristoro, 'Real Ferdinando': ad accogliervi i volontari del Comitato Luigi Giura e dell'Associazione Il Levante di Monte D'Argento.

Si riparte pedalando su un piccolo tratto della Via Appia, fino ad infilarsi lungo l'acquedotto romano di Vespasiano. Lungo una serie di strade interne, si ritorna indietro parallelamente all'Appia e si giunge alle pendici della collina di Minturno, che si risalirà fino in cima. Da sotto le mura del Castello Baronale di Minturno si potrà godere della spettacolare vista che offre il belvedere sul Golfo di Gaeta. Una volta ripartiti, imboccherete i vicoli del borgo medievale, passando accanto alla Cattedrale di S. Pietro e discendendo fin fuori una delle porte dell'antica città, oltrepassata la quale si cammina sul fianco della collina della frazione di Tufo: al centro della vista panoramica sul mare che da lì si può ammirare, c'è proprio Monte D'Argento.

Una volta scesi dalla collina, si procede in direzione Castelforte e SS. Cosma e Damiano ma, prima di entrare nei territori dei due comuni, il pecorso Marica si divide dal Gareliano, inoltrandosi nelle campagne comprese tra la località Cerri e Tufo, spingendosi fin dentro i boschi di S. Vito.

Ancora un tratto di sterrato, che poco dopo si immerge in una natura rimasta selvaggia, lambendo la collina di Pulcherini, per riapprodare  sull'asfalto. Costeggiando la base di un'altra lussurreggiante collina, si va per la piana dell'Ausente, e qui troviamo il tratto di sterrato più lungo del percorso, terminato il quale si entra nel comune di Spigno Saturnia. Un passaggio veloce nel centro della cittadina aurunca, davanti al suo Municipio, e via verso le pendici dei Monti Aurunci, attraverso dolci saliscendi che ci porteranno alla sorgente di Capodacqua, luogo dell'ultimo ristoro, allestito dall'Associazione Amici di Capodacqua in collaborazione con la Pro Loco Spigno Saturnia.

Salutato il Rio Capodacqua, si riparte in direzione Penitro, nel comune di Formia per infine rientrare nel territorio di Scauri, dalla parte opposta alla partenza: si ritorna a pedalare un tratto di Via Appia, brevissimo, e ci si immette nel comprensorio del Parco Regionale Riviera di Ulisse, risalendo parte del promontorio del Monte di Scauri e infine percorrendo la discesa che ci riporta sul lungomare, alla sua estremità di ponente: un chilometro ancora ed è l'arrivo: l'Arena Mallozzi ci aspetta per l'opportuno pasta party!






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